IN RICORDO DI UN MAESTRO CHE CI HA LASCIATI ANZITEMPO: IL PROFESSOR AUGUSTO TOGLIATTI DEL BOSELLI SERALE

Augusto è partito per l’ultimo viaggio. 

Era un uomo buono, generoso e giusto, che certamente non meritava la fine precocissima che ha fatto e che oggi vogliamo ricordare ripensando alla lunga amicizia condivisa insieme nella scuola e nella vita.

Tutti noi gli dobbiamo un riconoscimento affettuoso: per quello che ha dato e lasciato senza mai risparmiarsi, molto di più di quanto ha avuto dalla vita. Con una dedizione che andava sempre ben oltre la linea del dovere, spesso a costo di sacrifici personali.

La cosa più bella era l’abnegazione generosa nel sostenere gli allievi fino all’ultimo, dare loro sempre un’altra opportunità, cercare di praticare nella quotidianità professionale quella compassione che fa la differenza e che ci rende umani. Si spendeva molto per gli altri e sapeva essere molto efficiente. Ed era un impegno che Augusto – finché è stato possibile - estendeva anche al versante allegro della scuola, all’organizzazione di gite scolastiche rimaste memorabili per tutti noi che eravamo accanto a lui. Dalla mitica gita a New York a mille euro al successo di partecipazione alla visita all’esposizione della Santa Sindone del Boselli Serale con quasi duecento partecipanti del nostro Istituto condivisa insieme.

Non era un professore stile L’attimo fuggente, anzi. Era metodico, sistematico, razionale. Aveva, nel suo profondo, un carisma bonario, timido, semplice che rendeva facile il contatto con gli altri e di cui spesso gli “altri” approfittavano. Sapeva perdonare anche questo, sapeva essere paziente, sapeva essere riconoscente con generosità, sapeva porsi con semplicità come esempio. Sapeva praticare la comprensione degli altri con bontà, talvolta anche quando non lo meritavano. Sapeva soffrire in silenzio. Sapeva non giudicare ed essere allo stesso tempo equo.

Non sapeva essere malizioso. Non sapeva accettare l’ingiustizia. 

Quando è stato colpito nella salute la prima volta ha saputo subito reagire con grinta, appellandosi a una fibra umana forte, che non lo ha minimamente intaccato nelle prestazioni e nella vita.

Vale la pena di ricordare la storia di molti di noi – Roberto, prima di tutto - che con lui hanno dovuto compiere e condividere scelte difficili, in questi ultimi 25 anni, in particolare quando abbiamo dovuto fuggire dal Sommeiller per cause di forza maggiore: Augusto con lungimiranza fu il primo a coinvolgerci nella scelta felice della migrazione collettiva al Boselli di Maccagno, dove la nostra amicizia si è cementata ed approfondita. È stato bello quando fui insegnante della sua meritevole figlia minore al Boselli serale: scoprii, parlando insieme di lei, le parti più intime e profonde del carattere di Augusto, ed anche le sue sofferenze, in particolare per la dedizione alla cura della sua anziana madre invalida che seguiva con amorevole spirito filiale stando accanto a lei.

Tutti gli abbiamo voluto molto bene. 

Augusto, sei andato via ma in realtà non ti abbiamo perduto: non si perdono mai coloro che si amano perché possiamo amarli in colui che non si puo’ perdere.

Resti nel nostro cuore e cio’ che hai seminato continuera’ ad alimentare il tuo ricordo nella nostra quotidianità.

“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi” (Gv 15, 9-17).

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